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  • Il Parlamento europeo sta valutando la possibilità di emettere un mandato di arresto per Lukashenko da parte della CPI

    Опубликовано: 2023-07-20 10:20:59

    Il 18 luglio, la Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo ha adottato una nuova relazione sulle relazioni dell'Unione europea con la Bielorussia. I deputati criticano duramente il regime del dittatore Alexander Lukashenko per le repressioni e le sistematiche violazioni dei diritti umani contro i propri cittadini. La relazione chiede che la Corte penale internazionale (CPI) prenda in considerazione l'emissione di un mandato di arresto per Lukashenko.

    La dichiarazione rileva che la Bielorussia deve essere ritenuta responsabile dei danni causati all'Ucraina, nonché dei crimini commessi sul territorio ucraino, tra cui il trasferimento illegale di bambini. Pertanto, i deputati chiedono alle istituzioni dell'UE e agli Stati membri di garantire che i leader politici e militari bielorussi responsabili di crimini contro l'umanità e genocidio siano perseguiti.

    Poiché la Corte penale internazionale ha già emesso mandati di arresto per il presidente russo Vladimir Putin e per il mediatore per l'infanzia Maria Lvova-Belova, i deputati chiedono di prendere in considerazione l'emissione di un mandato simile per Lukashenka. Chiedono inoltre di ampliare l'elenco delle persone bielorusse e russe soggette alle sanzioni dell'UE.

    "Il regime di Lukashenka ha condotto repressioni senza precedenti contro il popolo bielorusso ed è diventato complice della guerra della Russia contro l'Ucraina. Pertanto, la strategia dell'UE per la Bielorussia deve tenere conto dei crimini del regime di Lukashenko e ricercare la responsabilità lavorando con le forze democratiche bielorusse per trovare le soluzioni necessarie e soddisfare le aspirazioni europee di libertà e indipendenza del popolo bielorusso", ha dichiarato il relatore lituano Petras Auštrevičius dopo il voto.

    Il rapporto afferma inoltre che in Bielorussia ci sono circa 1.500 prigionieri politici, tra cui avvocati, sindacalisti, giornalisti e attivisti per i diritti umani. I deputati chiedono il rilascio di tutte le persone imprigionate illegalmente, dato che più di 300.000 bielorussi sono fuggiti dal Paese a causa della repressione delle autorità.

    I deputati osservano inoltre che la Bielorussia è politicamente, economicamente, militarmente e culturalmente sottomessa alla Russia, il che la rende un satellite de facto di Mosca, un Paese che ospita armi nucleari tattiche sotto il comando russo.

    I deputati chiedono all'UE di non riconoscere alcun accordo tra i regimi di Lukashenko e Putin che violi la sovranità del Paese contro la volontà del popolo bielorusso.

    Alexander Lukashenko, l'autoproclamato presidente della Bielorussia, ha espresso l'opinione che il leader del Paese aggressore, la Russia, Vladimir Putin, avrebbe dovuto iniziare la guerra prima e si lamenta di aver fallito.

    Il rapporto rileva anche l'arrivo di militanti del Gruppo Wagner in Bielorussia, che crea nuovi potenziali rischi per la sicurezza dell'Ucraina e dei vicini bielorussi nell'Unione Europea. I deputati chiedono ancora una volta il dispiegamento di forze paramilitari dell'UE contro i terroristi del Gruppo Wagner. Chiedono inoltre un inasprimento delle sanzioni dell'UE contro Minsk, lamentando il fatto che alcuni Paesi dell'UE fanno pressioni per la revoca delle sanzioni contro i produttori bielorussi di potassio, in particolare la Belaruskali, che è una delle principali fonti di reddito del regime.

    e-news.com.ua

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