Una recente ricerca condotta presso una clinica israeliana ha rivelato rischi inaspettati associati all'uso del preservativo. I ricercatori hanno scoperto che questi mezzi di protezione, progettati per prevenire le infezioni, possono in alcuni casi rappresentare un rischio per la salute.
Il motivo dello studio è stato l'aumento del numero di casi di sepsi batterica in pazienti sottoposti a biopsie prostatiche transrettali. Gli urologi sospettavano che gli strumenti utilizzati nella procedura potessero essere la fonte dell'infezione. Tuttavia, i controlli hanno confermato che l'attrezzatura, compresi gli aghi e il lubrificante, era sterile.
Un dato inaspettato è stato il risultato dell'analisi dei preservativi utilizzati per isolare il trasduttore a ultrasuoni durante la procedura. Su 106 preservativi aperti in condizioni di assoluta sterilità, sono stati trovati microrganismi sulla superficie di 86 preservativi. Ciò significa che circa l'80% di essi potrebbe essere stato la fonte di un'infezione che ha colpito il tratto urogenitale e altri sistemi corporei.
Gli specialisti ipotizzano che l'ingresso dei microbi sulla superficie dei prodotti avvenga nella fase della loro produzione. Questo problema rende impossibile identificare i preservativi infetti prima della loro vendita. Questi risultati sono preoccupanti perché i preservativi progettati per proteggere dalle infezioni possono diventare essi stessi vettori di infezione.
I ricercatori sottolineano che questo rischio non è legato al loro uso nella vita quotidiana, ma alle procedure mediche in cui è richiesto un alto grado di sterilità. Tuttavia, i risultati dello studio sollevano dubbi sulla qualità dei controlli sulla produzione di questi prodotti.
A fronte di questa scoperta, gli scienziati scozzesi continuano a lavorare su metodi contraccettivi alternativi. Un nuovo contraccettivo maschile iniettabile è già in fase di sperimentazione. Potrebbe essere un sostituto sicuro dei metodi tradizionali, riducendo i rischi per la salute.
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