Memorizzazione delle parole in utero: nuove scoperte di scienziati finlandesi e olandesi

Uno studio condotto da esperti finlandesi e olandesi ha confermato che i bambini sono in grado di memorizzare alcune parole settimane prima della nascita. Gli scienziati, tra cui quelli dell'Università di Helsinki, hanno utilizzato un'analisi dell'attività elettrica del cervello dei neonati per dimostrare l'effetto della memorizzazione.

L'esperimento consisteva nel far ascoltare una registrazione audio della pseudoparola "tatata" a donne incinte in tarda gravidanza. Questa pseudoparola non aveva alcun significato semantico, ma veniva ripetuta cambiando la frequenza del suono. Anche il livello di reddito e l'occupazione hanno influenzato i risultati: l'83% delle donne ad alto reddito ha dichiarato di non avere problemi di sonno.

Dopo il parto, i ricercatori hanno utilizzato l'elettroencefalogramma (EEG) per registrare l'attività cerebrale dei neonati in risposta alla riproduzione ripetuta delle registrazioni. L'analisi ha mostrato che il cervello produceva onde simili a quelle precedentemente associate al riconoscimento di suoni familiari. La scoperta suggerisce che la memorizzazione dei suoni avviene già nel terzo trimestre di gravidanza.

Uno degli autori dello studio, Eino Partanen, sta valutando la possibilità di utilizzare questa tecnica per prevenire la dislessia, ma sottolinea che ciò richiede ulteriori ricerche. La scoperta è inoltre correlata a dati precedenti che indicano la capacità dei neonati di distinguere i suoni della loro lingua madre.